Manifesto

MANIFESTO

In un ventunesimo secolo in costante crisi, schiavo di guerre, siccità, mutamenti climatici e morte dei valori, l’Italia si mostra come un paese costellato di migliaia di micro-attività fragili, caratterizzate da modi di agire e pensare che trovano le loro basi nel diciannovesimo secolo più che nel ventesimo.

SeeMyPage di Ronconi Riccardo si pone come contraltare a questo sistema di pensiero, fatto di imprese e di attori privi di visione, di capacità, di futuro. 

Lungi dall’essere foriera di mera integrazione tecnologica, l’azienda ha una visione: un’Italia che possa crescere con le proprie forze, un’Italia che non resti vittima di quel muffo tradizionalismo privo di ambizione e di attenzione che l’ha portata, negli ultimi vent’anni, a cedere sotto i colpi di un mercato in continuo aggiornamento.

È per questo che SeeMyPage offre un servizio a tutto tondo, teso ad incrementare l’attività e la professionalità dell’azienda grazie a una comunicazione precisa e d’impatto, professionale e accurata nel suo sviluppo e tecnologicamente avanzata nei suoi metodi, affiancata da servizi ad alto quoziente di innovazione, dal mero sito web all’integrazione dell’Intelligenza Artificiale in ogni passo della vita d’impresa.

La formazione è fondamentale per sviluppare una cultura aziendale basata sull’efficienza e sull’efficacia dei metodi e delle attività poste in essere per incrementare l’impatto sul mercato, e SeeMyPage offre, in connessione con gli altri servizi, anche la preparazione tecnica per permettere ai clienti di utilizzare al meglio i prodotti e i servizi forniti loro.

È il momento di dire basta al marketing basato sul passaparola e a luoghi di lavoro che ricordano le piantagioni dell’800. 

È ora di superare la piaga di quelle Pubbliche Amministrazioni che non riescono a far fronte alle richieste della popolazione perchè carenti del giusto livello di cultura tecnologica e operate da personale privo del minimo livello di professionalizzazione e di capacità, vittima di scelte politiche miopi e personalistiche, che è costretto ad affidarsi a strumenti inadatti e ad amministratori spesso ignari del significato del termine “progresso”. 

È tempo di smettere di dire “Si è sempre fatto così”, “Tanto non cambierà mai niente”, “È troppo difficile”, “Va già bene così” o frasi di questa natura, che non trovano più posto in un modo fatto di nomadi tecnologici e di cervelli in fuga. È necessario riprendere il controllo della nostra azione nel mondo. Di impegnarsi. Di investire in una vita migliore di quella che abbiamo avuto.

È giunto il tempo di guardare a un presente troppo spesso ignorato, prima ancora che a un futuro che, incerto, non esiterà di chiederci il conto delle nostre azioni.